Con il libro "Cronaca di una separazione" (Fermenti Editrice, prefazione di Walter Mauro, pagg. 128, euro 12), raffinato, carico di sofferta malinconia, Antonella Mei, nota ai lettori per aver già pubblicato la raccolta di poesie "Bambole mute", "La favola di Michele l'angioletto" e diversi saggi e racconti, afferma che anche in Italia esiste una scrittura che sa guardare attentamente al presente, ad una quotidianità che sconvolge la vita, quasi nell'indifferenza generale, di molte coppie che, superata la fase dell'attrazione, vedono nel partner un "avversario".
Un libro coerente e coinvolgente per l'approccio ai rapporti che legano la protagonista, Elisa, ai "personaggi" che hanno influenzato, nel bene e nel male, la sua vita, alle tensioni familiari, alle tante difficoltà che punteggiano la vita di tutti i giorni, ai risentimenti, alle incomprensioni tra moglie e marito. Non sempre capita di leggere un libro e trovarsi completamente coinvolti emotivamente nelle "vicende" del protagonista. Forse è il tema a toccarci per come è reso credibile da Antonella Mei che rende la "storia" senza ambiguità o sdolcinamenti alla ricerca di effetti "commoventi". O forse è la scrittura, limpida nella raffinata e sensibile analisi dell'interiorità dei personaggi, che sprizza verità in ogni "passaggio" e che stempera, con tocchi lievi e sapienti, un argomento "pesante" come quello del fallimento di un matrimonio.
La presentazione del libro a Roma, presso Villa Ximenes, ha suscitato nel numeroso pubblico intervenuto grande commozione e una sincera partecipazione grazie anche agli interventi dei relatori che hanno coinvolto emotivamente gli ascoltatori.
Per Alessandro De Bellis il libro di Antonella Mei è l'elaborazione del dolore, che la protagonista prova per la separazione da un uomo che non ha voluto renderla madre, attraverso una sorta di autoanalisi. La voglia di maternità di Elisa affiora da ogni suo gesto, dal contatto che lei ha con qualunque cosa con la quale entra in relazione, al rapporto che ha con gli "altri". Particolarmente significative, in questo senso, le "righe" dedicate ai libri che, come redattrice di un editore, aiuta a "far nascere" e di cui Elisa sembra sentirsi levatrice e madre.
Patrizia Santoro, avvocato matrimonialista, ha sottolineato la lucidità con la quale Antonella Mei ha descritto il ruolo degli altri "attori" nelle cause di divorzio: gli avvocati di parte e il giudice. In particolare quello dell'avvocato di Elisa capace di farle recuperare l'autostima necessaria per elaborare la "perdita" del marito e per iniziare un nuovo percorso di relazioni interpersonali che si concretizzino in una nuova "identità" indispensabile per intraprendere un nuovo percorso di coppia.
L'architetto Francesco Tetro ritiene particolarmente felice la scelta, per la copertina, del disegno "Il dolore" di Marco Mei, apprezzato architetto e pittore, padre di Antonella, che nella sua essenzialità sintetizza il contenuto del libro e, anticipandone in un certo senso la trama, si pone come una indagine impietosa del racconto aiutando a comprenderlo nella sua essenza.
Un particolare plauso è stato dedicato dal pubblico all'attrice Adonella Monaco che ha letto con grande partecipazione alcune pagine del romanzo.
Vittorio Esposito